L' oleolito non è altro che una macerazione di una o più piante in olio vegetale, infatti la maggior parte dei composti presenti in alcune piante è liposolubile e quindi estraibili in olio ma, non tutte le piante sono adatte per questa estrazione ed è bene quindi informarsi prima di procedere.
Gli oleoliti sono ottimi e ideali come olii da massaggio o come ingredienti per unguenti e creme corpo e viso.
La scelta dell'olio
Olio di Mandorle dolci (Prunus Amygdalus dulcis): è un olio leggero e molto nutriente ma non troppo economico; ha l'unico difetto di
emanare subito un forte odore acre quando irrancidisce (per questo
motivo si consiglia di pulire bene i contenitori da eventuali
gocciolamenti / perdite)
Olio di Jojoba
(Simmondsia chinensis): quest'olio in realtà è una cera liquida, molto resistente all'irrancidimento e penetra più in profondità nella
pelle rispetto agli altri oli: per questo si consiglia di usarlo puro, o diluito con un altro olio, per gli oleoliti prettamente curativi. Vista la sua grande resistenza all'ossidazione può essere aggiunto ad ogni oleolito. ( quantità : 1/3 o 1/4 ) .
Olio di Girasole (Helianthus
annuus): olio molto simile alle all'olio di mandorle dolci ma
leggermente più resistente all'ossidazione , o meglio, è meno
maleodorante quando irrancidisce. E' un olio leggero ed economico.
Olio di Riso : la presenza del gamma Orizanolo, un fitosterolo presente nel riso, dovrebbe garantire una maggiore resistenza all' ossidazione e in ogni caso c'è una certa quantità di tocoferolo che lo preserva.
Olio di Riso : la presenza del gamma Orizanolo, un fitosterolo presente nel riso, dovrebbe garantire una maggiore resistenza all' ossidazione e in ogni caso c'è una certa quantità di tocoferolo che lo preserva.
Olio d'Oliva: Sufficientemente resistente
all'ossidazione, ha un odore piuttosto marcato, ma grandi
proprietà cosmetiche, unica pecca il classico odore di "insalata" che rimane sulla pelle.
Altri oli vegetali (il loro odore può alterare a volte l'odore finale del ns oleolito)
- Olio di nocciolo di albicocca: molto ricco e nutriente, ideale per pelli secche e/o mature.
- Olio di Rosa Mosqueta:
simile a quello di albicocca, ma più nobile e motlo costoso. Ha
elevati livelli di acido linoleico, linolenico e oleico e vitamina C,
oltre a piccole quantità di acido trans-retinoico che insieme stimolano
la rigenerazione dei tessuti.
Olio di Sesamo : ideale per le pelli grasse.
Che droga (pianta) si deve usare?
La scelta della pianta (droga) è fondamentale per l'ottenimento di un buon oleolito e spesso
si tende ad usare la pianta secca in quanto si il problema dell'acqua, naturalmente nelle piante fresche, che tende a far irrancidire il ns oleolito. Ci sono però dei casi in cui è necessario usare piante fresche (vedi oleolito di Iperico, Melissa e Arnica).
Prima di scegliere la pianta è quindi buona cosa documentarsi, sia per le varie
proprietà, sia per eventuali problemi di utilizzo a
livello topico (es: l'oleolito di arnica non deve mai essere usato su pelli
sensibili).
Come si fa?
Si prende
un vasetto di vetro, pulito e asciutto e lo si riempie di droga. Inserite poi l'olio e coprite interamente la
pianta in modo che nessuna parte di essa fuoriesca dall'olio (altrimenti c'è il rischio di proliferazione di muffe). Se da pianta fresca aggiungo del sale grosso di modo che possa assorbire l'acqua.
Una
volta preparato il tutto si lascia riposare per 40 giorni
in un luogo buio e asciutto (es: in un mobile). Almeno 3 volte a settimana bisogna agitare il recipiente, l'ideale sarebbe farlo tutti i giorni.
Digestione "a calore" (solare o bagnomaria)
E' un metodo più sbrigativo ma richiede un pò più di attenzione.
Nb: usare questo metodo se si usa una pianta fresca !!!!!!!
1) Si
riempie il contenitore con droga e olio come sopraccitato, poi al posto
di metterlo al buio lo si lascia al sole (di giorno) e al buio appena
il sole va via dalla nostra postazione. In questo caso il recipiente
deve essere almeno di vetro scuro o bisogna coprirlo con della stagnola,
in modo che il sole non vada a contatto diretto con l'olio. Questo
metodo richiede 15 giorni perchè attraverso il calore del
sole l'estrazione dei principi attivi avviene con maggior rapidità. E' più rischioso però per la shelf-life del nostro oleolito in quanto il sole/calore velocizza il processo di ossidazione dell' olio e quindi di irrancidimento.
Se
durante il procedimento avvertite che il vostro olio sta per
irrancidire sospendete la macerazione e passate subito al filtraggio.
2) A bagnomaria:
si prende il nostro olio+pianta e lo si immerge per un 3/4 ore in acqua
calda, meglio se a fuoco lentissimo. Per ottenere un oleolito più ricco,
ripetere più volte l' operazione inserendo nell'oleolito filtrato dell'altra droga.
Importante.
in un Oleolito di pianta fresca l'eventuale acqua presente andrà
a depositarsi sul fondo del recipiente: è quindi importante filtrare il
tutto senza far cadere l' acqua, magari lasciando qualche ml nel vasetto.
Una volta finita la digestione (qualunque essa sia) si passa a filtrare il nostro preparato in due passaggi:
1 ) prendo un passino e faccio colare l' olio schiacciando molto bene la droga con
molta forza per cercare di far uscire più olio possibile. Una volta versato il tutto, chiudo bene il mio nuovo vasetto e tengo a riposo per 1 giorno. Poi passo al secondo filtraggio.
2 ) prendo il vasetto e si filtra di nuovo con un panno pulito evitando ogni deposito.
Si può anche decidere di effettuare la filtrazione in un'unica volta prendendo un passino e un panno pulito. Si fa colare bene l'olio e poi con la mano si strizza con molta forza la droga per farne uscire il più possibile.
Si può anche decidere di effettuare la filtrazione in un'unica volta prendendo un passino e un panno pulito. Si fa colare bene l'olio e poi con la mano si strizza con molta forza la droga per farne uscire il più possibile.
Conservanti
Il
conservante nell'oleolito non è necessario in quanto se il ns oleolito è stato filtrato bene senza portarsi dietro residui può durare anche per un anno. Il punto è che i principi attivi potrebbero decadere con il passare del tempo e quindi dopo 6 mesi l'oleolito potrebbe perdere la sua efficacia curativa.
Aggiunta di Oli essenziali
E' possibile aggiungere qualche OE per profumare ulteriormente il nostro O. o per dargli maggiori proprietà.
NB: Prima di usare qualsiasi oe è bene documentarsi sul loro utilizzo!
Ci
sono alcuni libri/fonti con alcune ricette con degli oe. Spesso in queste
compare il termine "parte" Es: ricetta XY = 1 parte di X e 3 di Y .
Come calcolare queste quantità :
- Partendo dal presupposto che 1ml di OE corrisponde a circa 20-25 gocce, e che in media le quantità di un OE sono :
0.5 - 1.5 % su 100ml di olio - per un olio estetico
1.5 - 3 % su 100ml di olio - per un olio curativo
Poniamo che sia un olio tra il curativo e l' estetico , quindi facciamo che la quantità massima di tutti gli oe è di 1.5%
Es: Ricetta ABC
3 parti di A + 2 parti di B + 1 parte di C
3+2+1 = 6 ( totale di parti )
1.5 : 6 = 0.25
0.25
lo moltiplico x3 , x2 e x1 > 0.75 , 0.50 , 0.25 ( se si sommano
queste 3 cifre si ottiene l' intera quantità di oe che si può utilizzare
, ovvero , 1.5. )
Quindi avremo:
0.75 di A ( 0.75x20-25 ) = 15-18 gocce di oe A
0.50 di B ( 0.50x20-25 ) = 10-12 gocce di oe B
0.25 di C ( 0.25x20-25 ) = 5-6 gocce di oe C
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